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«La versione in latino di Elia Diodati della “Lettera a Cristina di Lorena” di Galileo Galilei»

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Giovedì 13 marzo 2014 ha luogo la conferenza del prof. Giancarlo Reggi dal titolo "La versione in latino di Elia Diodati della “Lettera a Cristina di Lorena” di Galileo Galilei: cultura classica, riforma protestante e rivoluzione copernicana"

 

La Delegazione della Svizzera Italiana

dell’Associazione Italiana di Cultura Classica

in collaborazione con il

Liceo cantonale di Lugano 1

INVITA

 

Giovedì 13 marzo 2014, ore 18.00

Liceo cantonale di Lugano 1

Viale Cattaneo 4

 

alla conferenza pubblica

del prof. Giancarlo Reggi

La versione in latino di Elia Diodati

della “Lettera a Cristina di Lorena” di Galileo Galilei:

cultura classica, riforma protestante e rivoluzione copernicana

 

  Nella Lettera a Cristina di Lorena, stampata a Strasburgo nel 1636, Galileo confuta coloro che condannavano il sistema copernicano fondandosi sulla Bibbia, che in Giosuè 10,12-14 attesterebbe il moto del Sole intorno alla Terra. Galileo obietta che scopo della Scrittura è di condurre alla salvezza dell’anima, non di spiegare i moti celesti. Il testo è famoso. Meno noto è che la lettera fu stampata per la prima volta in edizione bilingue, con la versione in latino di Elia Diodati e, a fronte in corpo minore, il testo originale in italiano. Diodati era un riformato ginevrino d’origine lucchese, e la sua teologia si riflette sul testo latino, molto più vivace dell’originale nella polemica antiromana. Per esempio, Diodati chiama ataxìa (per l’originale «disordine») l’aggiungere nuovi dogmi a quelli stabiliti nei concili fino al V secolo. La parola, risalente alla cosmologia platonica e alla patristica greca, nella teologia melantoniana e calvinista è ribellione radicale a Dio. L’influenza del mondo culturale intorno a Melantone, che dal Retico e da Tycho Brahe conduce a Keplero, si vede nell’uso di phaenomena per «apparenze» e di altri grecismi. La versione di Diodati è, insomma, un riflesso della cultura rinascimentale nel mondo protestante, dove (nonostante il rigido geocentrismo dei Riformatori), il rinnovamento delle scienze fu propiziato da uno spirito nuovo, nato dalla lettura diretta di Aristotele e Tolemeo in greco, contro l’aristotelismo dogmatico insegnato dalla Scolastica.

 

Giancarlo Reggi è stato professore di latino e greco al Liceo di Lugano dal 1977 al 2013, e precedentemente al Liceo di Bellinzona dal 1974 al 1977. In ambito scientifico è stato curatore, con contributi propri, degli atti dei corsi d’aggiornamento di Lugano pubblicati nel 1990 (Cicerone oratore), 1993 (Storici latini e storici greci di età imperiale), 1995 (Aspetti della poesia epica latina), 1999 (La cultura materiale antica), 2005 (Letteratura e riflessione filosofica nel mondo greco-romano). Ha pubblicato articoli e recensioni in «Rendiconti dell’Istituto Lombardo», «La Parola del Passato», «Atene e Roma», «Latomus» ed è stato associato a due edizioni di testi: quella di Plinio il Vecchio con traduzione italiana a fronte (Pisa 1984-1987), dove ha curato il libro XXXVII, e quella di Galileo Galilei, Lettera a Cristina di Lorena, Roma-Padova 2012, dove ha curato la versione in latino di Elia Diodati e le citazioni latine entro il testo galileiano

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