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Redacted, di Brian de Palma

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Redacted è un film del 2007 scritto e diretto da Brian de Palma, incentrato su un gruppetto di militari statunitensi di stanza presso un checkpoint in Iraq che, una sera, violentano a turno una quindicenne e ne bruciano il corpo dopo aver ucciso lei e tutta la famiglia; il film è stato vincitore del Leone d'Argento per la migliore regia alla 64ª Mostra del Cinema di Venezia.

Girato in digitale con un piccolo budget e con un gruppo di attori poco conosciuti o non professionisti, il film affronta il tema della presenza americana in Irak a partire da un orrendo fatto di cronaca accaduto realmente nei pressi di Bagdad nel 2006: lo stupro e l’assassinio di una ragazzina e il massacro della sua famiglia ad opera di un gruppo di giovani soldati ubriachi. Il tema non è nuovo (De Palma stesso aveva già raccontato una vicenda analoga in Vittime di guerra, ambientato in Vietnam), ma è decisamente innovativo il modo in cui è stato trattato: lungi dall’adottare un punto di vista coerente e unitario a partire dal quale interpretare i fatti, De Palma moltiplica abilmente i punti di vista sulla realtà, che si alternano e talora si oppongono tra loro.

Redacted_locandinaNel film, in un virtuosistico disordine, coesistono diverse tipologie di immagini: il reportage di una troupe televisiva francese, i notiziari di una televisione locale araba modellata su Al Jazeera, video amatoriali di un soldato americano che ha assistito allo stupro senza far nulla per impedirlo e che mostrano il desolante quotidiano dei giovani militari nella base di Samarra, videoconferenze via Internet di alcuni genitori con i loro figli in Irak, vari filmati anonimi apparsi su You Tube, registrazioni delle telecamere di sorveglianza della base americana, riprese degli interrogatori dei soldati implicati nello stupro, diaporama di foto di vittime di guerra, e altro ancora. Insomma: il vero tema centrale del film è il ruolo dell’immagine nella società odierna, il suo potere e i suoi limiti. Come ha scritto Paolo Mereghetti a proposito di Redacted nel suo Dizionario dei film, De Palma “smonta il preteso valore documentario delle immagini (…), svelando come da una parte e dall’altra del fronte si costruisca una realtà fittizia, a uso e consumo della propaganda. Così come suggerisce che quelle stesse immagini non servono solo a documentare ma anche a innescare e amplificare i comportamenti delle persone (le reclute che si mettono in posa per il video del commilitone, i terroristi che si esaltano nelle loro azioni dimostrative), in un cortocircuito dove non solo la guerra genera immagini ma le immagini stesse generano nuova guerra”. Ovviamente le immagini del film, pur sembrando autentiche, sono in realtà tutte false, girate da De Palma stesso, ispirandosi a materiali autentici di varia origine circolanti in Internet.

In questa prospettiva, il film ha un’esplicita valenza teorica e può essere visto come una stimolante interrogazione sullo statuto delle immagini nel mondo contemporaneo, sul loro senso e sulla loro morale. ll film mostra infatti come l’avvento di Internet ha cambiato la comunicazione, compresa l’informazione relativa alle guerre, diventata più capillare, immediata ed accessibile, ma in molti casi anche più confusa. Si sono moltiplicate in modo esponenziale le immagini (chiunque può mettere su You Tube il proprio contributo filmato su qualsiasi evento) e i discorsi attorno alle immagini (nei blogs, per esempio), ma tutto ciò se da un lato ha ampliato e diversificato le fonti non ha automaticamente aumentato la comprensione globale dei fatti. Ma in questo flusso incessante di parole e di immagini che dialogano tra loro, si può trovare talora anche la verità, che assai più difficilmente che in passato può essere tenuta nascosta dalle autorità, siano esse militari o civili. Come ha eloquentementement dimostrato, in tempi recenti, il caso Wikileaks.

Da questo punto di vista, il film di Brian De Palma riflette perfettamente la nostra epoca. Pur diseguale nei suoi esiti, Redacted rappresenta per certi versi il primo vero grande film sull’informazione nell’era di Internet. In questo senso, lo si può vedere come una sorta di corrispettivo filmico del web, dove la parola è soggettiva e frammentaria: l’utente vi trova di tutto e di più, ma rischia costantemente di smarrirsi di fronte al flusso costante di immagini e di parole, spesso contraddittorie, che gli vengono proposte a getto continuo. Lo spettatore del film di De Palma si trova sullo stesso piano di un qualsiasi utente di Internet: spetta a lui farsi un’idea il più possibile coerente e razionale, a partire dalla molteplicità di punti di vista che si alternano nel film senza soluzione di continuità.

Redacted fu presentato con successo alla 64. Mostra del cinema di Venezia, dove vinse il Leone d’argento per la migliore regia. Nonostante questo prestigioso riconoscimento, il film di De Palma ebbe una circolazione limitatissima negli Stati Uniti, dove fu considerato da una parte della stampa una sorta di pamphlet contro la presenza americana in Irak e quindi, in quanto film antiamericano, duramente osteggiato. In Italia non fu neppure distribuito e uscì direttamente in DVD. Si tratta indubbiamente di un film scomodo e provocatorio, a tratti sconvolgente, sicuramente discutibile, la cui visione non lascia certo indifferenti: un film forte che costringe lo spettatore a prendere una posizione critica forte. Proprio per questo merita di essere visto.

 

Þ Curiosità.

Il termine redacted significa pronto per la pubblicazione e indica il risultato di un lavoro di “ripulitura” di immagini, lettere, documenti (per esempio cancellando nomi e oscurando volti) per renderli inoppugnabili dal punto di vista giuridico e poterli quindi rendere pubblici senza problemi. A suo modo, un’operazione di censura. Il titolo è ironico nella misura in cui il film di De Palma non cancella (quasi) nulla, o più esattamente vuole dare l’idea che dice tutto, senza censure di sorta, contrariamente all’informazione “ufficiale”, sistematicamente redacted.

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Video

Trailer di Redacted - Brian De Palma © YouTube

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