Fabio Pusterla è stato insignito del Premio Napoli per la lingua e la cultura 2013 per la sua attività di scrittore, studioso e traduttore. Il poeta originario di Mendrisio ma luganese d’adozione, ha tenuto la sua lectio magistralis venerdì nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino del capoluogo campano, lectio che è stata anticipata da uno dei nostri quotidiani, quindi parte del nostro pubblico probabilmente è al corrente di questo importante riconoscimento.
Riconoscimento che è stato attribuito ad altri due grandi nomi del panorama culturale italiano: Gianluigi Beccaria e Stefano Rodotà. La particolarità del Premio Napoli, che vanta una lunga storia, consistite anche nel coinvolgimento dei premiati in interventi diretti nella città, presso l’Università, un Liceo, un carcere. Questo “per favorire il dibattito culturale e civile”, come recita il motto del Premio, un dibattito civile che vada oltre ogni confine fisico o psicologico.
A Fabio Pusterla è toccato in sorte di entrare in contatto, anche se da dietro un tavolo e per un tempo limitato, evidentemente, con la popolazione carceraria del penitenziario di Secondigliano. Al microfono di Anna Pianezzola, Fabio Pusterla racconta la sua esperienza napoletana a partire proprio dal suo incontro con i detenuti del carcere di massima sicurezza, ai quali ha proposto alcune delle sue poesie.
In questa pagina è possibile guardare una playlist con i video della lezione al carcere di Secondigliano, della premiazione del Premio Napoli e della Lectio Magistralis di Fabio Pusterla.
Per maggiori informazioni si rimanda al sito del Premio Napoli: http://www.premionapoli.it/