Con Fabrizio Saccomanno (attore) Valentina Londino (mezzosoprano) Barbara Ciannamea (violino) Fabio Di Casola (clarinetto) Claude Hauri (violoncello) Danilo Boggini (fisarmonica)
Arrangiamenti musicali di Danilo Boggini e Claude Hauri
Una coproduzione Festival internazionale di Arzo, Musica nel Mendrisiotto e URA Teatro
Dall’Ucraina, all’Ungheria, alla Polonia, all’Italia. Frammenti, voci di bambini e adolescenti che non capirono allora quello che stavano vivendo e provano a dirselo e a dircelo, in qualche modo, un modo sincopato e stralunato. Voci che non intendono spiegare una storia che non si può spiegare, ma cercano di restituire le sensazioni e i pensieri di chi c’era, lì, in quel momento. Sono occhi che raccontano.
L'idea del frammento si allontana dal concetto stesso di Shoah che, nel tentativo di essere raccontata e ricordata in sequenze verbali, retoriche e filmiche compiute, per denunciarne l'assurdità e l'immensità, rischia di assumere una forma astratta e vuota.
Nella sconfinata letteratura sulla Shoah decisivo è stato per l’autore, Fabrizio Saccomanno, l’incontro con le pagine di Primo Levi, sicuramente, ma soprattutto di Aharon Appelfeld ed Elie Wisel, che all'epoca erano un bambino e un ragazzo, e poi ancora di Vasilij Grossman.
Nel lavoro drammaturgico, le parole s’intrecciano in un percorso musicale che esplora suoni differenti e atmosfere distanti tra loro. Dai brani di Ilse Weber alle melodie Kletzmer, si riscoprono numerose pagine di quella vivace realtà musicale che dall’area alemanna arriva all’Europa dell’Est: una realtà eterogenea e innovativa che, con intenti derisori e censori, il regime nazista ha voluto soffocare sotto l’etichetta omologante di Entartete Musik (Musica degenerata).
Lo spettacolo sperimenta una scrittura drammaturgica nella quale parole e musica convergono nella costruzione della trama narrativa nata da una stretta collaborazione tra Fabrizio Saccomanno, Claude Hauri e Danilo Boggini.