L’incontro con il regista CARMELO RIFICI e gli attori Laura Marinoni e Danilo Nigrelli avrà luogo
MERCOLEDÌ 23 NOVEMBRE 2016 dalle 13.45 alle 15.20 in Aula magna.
Modererà l’incontro il prof. Matteo Ferretti, docente di Italiano del nostro istituto.
Ricordiamo ai docenti di OC IV che l’assenza degli allievi di 4A, 4B e 4D alle loro lezioni (cfr. elenco in fondo) va registrata con un asterisco. La partecipazione all’attività culturale è obbligatoria. Le lezioni riprenderanno regolarmente alle ore 15.25.
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Purgatorio
di Ariel Dorfman
Il Purgatorio è un luogo astratto – uno strano luogo da cui si può sì uscire, ma in cui si ritorna comunque – dove un uomo e una donna devono confrontarsi con le verità della loro vita e, attraverso le parole e i ricordi, tentare di redimersi da un tragico destino. Una stanza bianca. Potrebbe essere un carcere, un manicomio, un luogo di tortura o il Purgatorio... Due personaggi: un uomo e una donna. Un dialogo serrato. Domande e risposte, quasi un interrogatorio. Ma chi è la vittima? E chi il carnefice?
Atti di orgoglio, vendette, crudeltà: Ariel Dorfman riprende il mito di Medea e gli ingredienti della tragedia classica e scrive una nuova opera teatrale sulla violenza e la crudeltà; forte e intensa come La morte e la fanciulla, da cui Roman Polanski trasse l'omonimo film di successo.
“Il tema della riscrittura tragica è alla base delle scelte delle nuove produzioni. Il mito ci aiuta da sempre a muoverci nell’universo delle domande: chi siamo, verso dove andiamo. Il mito di Medea e di Giasone è ancora oggi spaventosamente importante. Medea, la straniera, si vendica di un Occidente che non le riconosce il suo status quo, la sua identità di diversa. Medea risulta colpevole di fronte a Giasone, inorridito dal matricidio. Ma dove sta la verità? Chi è responsabile della violenza furiosa di Medea? Chi è responsabile, oggi, dell’esodo spaventoso di vittime che si muovono verso un occidente che li teme? Queste le domande che mi portano a scegliere il bellissimo testo di Dorfman, abile a creare un meccanismo di suspense, dove è impossibile riconoscere la vittima e il carnefice, che nella loro disperata difesa di non prendere responsabilità, creano un luogo indifferenziato, dove muoversi quasi fossero un unico identico personaggio. Il meccanismo dello spettacolo tenderà a mettere spalle al muro i due protagonisti, in un gioco serrato di accuse, riflessioni, attacchi e difese, in modo da svelare l’autentico antidoto contro ogni assurda violenza: la capacità di perdonare.” (Dalle note di regia di Carmelo Rifici).
Traduzione di Alessandra Serra
Regia di Carmelo Rifici
Con Laura Marinoni e Danilo Nigrelli
Scene e costumi Annelisa Zaccheria
Musiche Zeno Gabaglio
Video Roberto Mucchiut
Assistente alla regia Vittorio Borsari
In video Edoardo Chiodi e Michelangelo Colella
Produzione LuganoInScena
in collaborazione con LAC Lugano Arte e Cultura e ERT - Emilia Romagna Teatro Fondazione